venerdì 25 aprile 2014

Contro ogni fascismo, ovunque.


Canto degli ultimi partigiani 
 Franco Fortini

 Sulla spalletta del ponte
Le teste degli impiccati
Nell'acqua della fonte
La bava degli impiccati.
Sul lastrico del mercato
Le unghie dei fucilati
Sull'erba secca del prato
I denti dei fucilati.

Mordere l'aria mordere i sassi
La nostra carne non è più d'uomini
Mordere l'aria mordere i sassi
Il nostro cuore non è più d'uomini.

Ma noi s'è letta negli occhi dei morti
E sulla terra faremo libertà
 Ma l'hanno stretta i pugni dei morti
La giustizia che si farà. 

1946

Se gli appennini e la resistenza, oltre il mare, in fondo allo stretto.


Resistono ancora le montagne; nonostante tutto resistono in questo paese che è tutto mare e montagne. Resistono ancora gli appennini al mutare del vento, degli inverni e della primavera, coi loro sassi aspri e severi e si scioglie ancora la neve nei fiumi, in quell’acqua da bere che corre giù a valle dove la lotta oggi si fa più dura. Resiste ancora la passione e la fatica dei sentieri partigiani che da nord a sud, oltre lo stretto, e al di là dei vulcani coniuga ancora la libertà alla natura, il sogno alla Storia. Resiste ancora il mare con le correnti, i pesci nel loro silenzio, fino in fondo dove ogni respiro è vita.







Sempre nuova è l’alba

 Rocco Scotellaro


Sempre nuova è l'alba 

Non gridatemi più dentro, 
non soffiatemi in cuore 
i vostri fiati caldi, contadini. 

Beviamoci insieme una tazza colma di vino! 
Che all'ilare tempo della sera 
s'acquieti il nostro vento disperato. 

Spuntano ai pali ancora 
le teste dei briganti, e la caverna – 
l'oasi verde della triste speranza – 
lindo conserva un guanciale di pietra.... 

Ma nei sentieri non si torna indietro. 
Altre ali fuggiranno 
dalle paglie della cova, 
perchè lungo il perire dei tempi 
l'alba è nuova, è nuova. 


[1948] 

domenica 20 aprile 2014

Tra le mani di Rama

“Una vecchia leggenda indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei. Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma - signore degli dei - decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo. Il grande problema fu quello di trovare un nascondiglio. Quando il consiglio degli dei minori decise di riunirsi per risolvere questo dilemma, essi si pronunciarono: "seppelliamo la divinità dell'uomo nella Terra". Brahma tuttavia rispose: "No, non basta. Perché l'uomo scaverà e la ritroverà". Gli dei, allora, replicarono: "In tal caso, gettiamo la divinità nel più profondo degli Oceani". E di nuovo Brahma rispose: "No, perché prima o poi l'uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani, e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie". Gli dei minori conclusero allora: "Non sappiamo dove nasconderla, perché non sembra esistere - sulla terra o in mare - luogo alcuno che l'uomo non possa una volta raggiungere". E fu così che Brahma disse: "Ecco ciò che faremo della divinità dell'uomo: la nasconderemo nel suo io più profondo e segreto, perché è il solo posto dove non gli verrà mai in mente di cercarla".
"A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l'uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne, scavato, si è immerso nei mari più profondi," e poi il cannocchiale, gli aerei, l'uomo sulla luna,  navi e treni a vapore e il microscopio,  Darwin e l'infinita frazione dell'atomo, tutto questo alla ricerca di qualcosa che si trova ancora nel silenzio, proprio dentro, in ognuno di noi.

martedì 8 aprile 2014

Giornata internazionale dei rom e dei sinti: “A forza di essere vento”.




In Europa in questi ultimi anni, nonostante le denunce e un sistema di norme create per tutelarne i diritti, la discriminazione e i casi di intolleranza e violenza nei confronti delle comunità rom e sinti sono in costante aumento. Così come denuncia il rapporto "Chiediamo giustizia. L'Europa non protegge i rom dalla violenza razzista" di Amnesty International, "in molti casi, le autorità preposte al mantenimento dell'ordine pubblico non impediscono gli attacchi razzisti e non garantiscono che il movente di odio sia indagato adeguatamente e che gli autori di tali attacchi siano portati di fronte alla giustizia. (…) I governi europei non tutelano le comunità rom da più punti di vista: discriminazione, sgomberi forzati, segregazione e un'istruzione al di sotto degli standard sono la norma in molti paesi”. Un dato drammatico se accostato al diffondersi di ideologie razziste, atteggiamenti xenofobi e al consenso sempre crescente di movimenti neo-nazisti e schieramenti dell’estrema estrema destra in molti stati dell’Europa. Nonostante i campi di concentramento, i pogrom e i massacri del Novecento, mi preoccupa pensare che ancora una volta al razzismo si sovrapponga un sistema di potere e  distribuzione del potere, una costruzione del consenso e un atteggiamento politico in una società in cui razzismi istituzionali e quotidiani convergono silenziosamente in un’unica direzione ordinaria e assurda.

rapporto Amnesty International 
"Chiediamo giustizia. L'Europa non protegge i rom dalla violenza razzista"

reportage "A forza di essere vento"