«Noto è una delle città d'Europa più splendidamente costruite: questa piccola remota località emerge nella memoria al pari di Würzburg o Nymphenburg, come uno dei risultati più raffinati dell'età che produsse Mozart e Tiepolo», diceva lo scrittore londinese Douglas Sladen. E’ vero, Noto suona come una sequenza di note inventate da Mozart, Noto ci abbaglia come la tavolozza del Tiepolo. Basta poco per rendersene conto: avvicinarsi alla città significa comprendere e distinguere quella che, da lontano, si offre -al pari di una pennellata del Tiepolo vibrante di inconsistenza materica allucinata- come sistema architettonico europeo forte, sicuro e padrone di uno spazio profondamente mediterraneo. Sin dal Corso è possibile leggere un racconto di linee, piani, masse che segnarono non certo la ri-costruzione, ma la nuova costruzione della città dopo il terremoto del 1693. La nuova realtà si impose come qualcosa che nulla aveva a che fare con la memoria, con il passato, rappresentazione elitaria del mondo e segno tangibile di un potere forte, capace di dominare anche le forze più avverse della natura. Oggi Noto appare splendida e lo è ancor di più perché non c’è differenza tra la realtà e le cartoline in vendita sul corso. Bellezza consumabile a poco prezzo. Non voglio negare la fragilità malinconica delle architetture netine, quell’idea di morte tragica che muove dal sisma e si scioglie ancora oggi nel bagliore di una luce che dissolve ogni forma geometrica. Conoscere è scoprire. Noto Neas o Necton, è anche qualcos’altro. Superato il Corso, arrivati a piano alto, superata la chiesa del Crocifisso e lasciato alle spalle il carcere, ci si ritrova in un labirinto che vive all’ombra della luce. Lì la città diventa un tessuto di piccole e basse case quadrate, aperte alla curiosità del viandante. C’è una donna che spazza, uomini al bar. Una seicento corre ripetutamente attorno agli stessi isolati. Una donna, felice del miracolo della vita, mi sorride mentre il suo Micheal, un simpatico cane, mi abbaia. Mi avvicino, lo accarezzo, ci siamo capiti: lui deve abbaiare, così recita il suo copione, io devo accarezzarlo, così il mio. Decido per qualche foto. Non voglio vedere nulla di barocco, voglio vedere qualcos’altro, un’altra “noto”. Un arco, un cortile, dei bambini che giocano. Il più piccolo punta una pistola, ma non ho paura, è un giocattolo e so già cosa vuole in cambio, da eroe qual è così come nella sua fantasia. La sua immaginazione diventa mia, mi coinvolge in un gioco delle parti. Un gioco delle parti che capovolge ogni cosa, ogni istante. E’ un nuovo sisma. Eccola, l’avevo trovata, era quella la mia città invisibile. Si è sciocchi a volte. Presto, al mio arrivo, la Zanna Lucia, me lo aveva detto, puntando l’indice secco della sua mano rugosa: a destra sempre in fondo, dopo gli alberi, sapeva già ciò che cercavo, sapeva già dove stavo andando.
martedì 19 luglio 2011
venerdì 15 luglio 2011
"Liberté Toujours"
Siamo stanchi di diventare giovani seri,
o contenti per forza, o criminali, o nevrotici:
vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare.
Non vogliamo essere subito già così senza sogni.
o contenti per forza, o criminali, o nevrotici:
vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare.
Non vogliamo essere subito già così senza sogni.
Pier Paolo Pasolini
Lettere luterane
1976
(pubblicazione postuma)
mercoledì 13 luglio 2011
Carta Mondiale dei Migranti
Le persone migranti sono bersaglio di politiche ingiuste. A detrimento dei diritti universalmente riconosciuti ad ogni persona umana, queste mettono gli esseri umani gli uni contro gli altri attraverso strategie discriminatorie, basate sulla preferenza nazionale, l’appartenenza etnica, religiosa o di genere.
Tali politiche sono imposte da sistemi conservatori ed egemonici che per cercare di mantenere i propri privilegi sfruttano la forza di lavoro, fisica e intellettuale dei migranti. A questo scopo, tali sistemi, utilizzano le esorbitanti prerogative consentite dal potere arbitrario dello Stato-Nazione e dal sistema mondiale di dominazione, ereditato dalla colonizzazione e dalla deportazione. Questo sistema è, nel medesimo tempo, caduco, obsoleto e causa di crimini contro l’umanità. Per questa ragione deve essere abolito.
Le politiche di sicurezza attuate dagli Stati Nazione inducono a credere che le migrazioni siano un problema e una minaccia, mentre costituiscono un fatto storico naturale, complesso, certo, ma che, lungi dall’essere una calamità per i paesi di residenza, costituisce un contributo economico, sociale e culturale di valore inestimabile.
Ovunque i migranti sono privati del pieno esercizio del loro diritto alla libertà di movimento e di istallazione sul nostro pianeta.
Inoltre i migranti sono privati dei loro diritti alla pace, economici, sociali, culturali, civili e politici, nonostante tali diritti siano garantiti da diverse convenzioni internazionali.
Solo un’ampia alleanza tra persone migranti potrà promuovere l’emergere di nuovi diritti per ogni persona, per nascita e senza distinzione di origine, sesso, credo, e colore della pelle. L'alleanza dei migranti, basata su principi etici, dovrà permettere loro di contribuire all’elaborazione di nuove politiche economiche e sociali, così come la rifondazione del concetto di territorialità e del sistema di governance mondiale dominante, unitamente ai fondamenti economici ed ideologici che gli sono sottesi.
Ecco perché noi, migranti di tutto il mondo, sulla base dalle proposte ricevute a partire dal 2006 e dopo ampio dibattito su scala planetaria, adottiamo la presente Carta Mondiale dei Migranti.
Sulla base delle situazioni vissute dai migranti nel mondo, la nostra ambizione è di far valere il diritto per tutti di circolare e stabilire liberamente la propria residenza sul nostro pianeta e contribuire a costruire un mondo senza muri.
Per questo, noi, persone migranti che abbiamo lasciato la nostra regione o paese, per costrizione o di nostra spontanea volontà e che viviamo permanentemente o temporaneamente in un'altra parte del mondo, riunite il 3 e 4 febbraio 2011 sull’Isola di Gorée in Senegal,
Noi proclamiamo
Poiché appartiene alla Terra, qualsiasi persona ha il diritto di scegliere il luogo della sua residenza, di restare laddove vive o di andare ed istallarsi liberamente e senza costrizioni in qualsiasi altra parte di questa Terra.
Ogni persona, senza esclusione, ha il diritto di spostarsi liberamente dalla campagna verso la città, dalla città verso la campagna, da un provincia verso un’altra. Ogni persona ha il diritto di lasciare un qualsiasi Paese per andare in un altro e di ritornarci.
Qualsivoglia disposizione e misura restrittiva della libertà di circolazione e istallazione deve essere abolita (leggi relative ai visti, lascia-passare e autorizzazioni, così come qualsiasi altra legge relativa alla libertà di circolazione).
Le persone migranti del mondo intero devono godere degli stessi diritti dei nazionali e dei cittadini dei paesi di residenza o di transito e assumere le medesime responsabilità in tutti gli ambiti essenziali della vita economica, politica, culturale, sociale ed educativa. Devono avere il diritto di votare e di essere eleggibili in ogni organo legislativo a livello locale, regionale e nazionale, assumendo le loro responsabilità fino al termine del mandato.
Le persone migranti devono avere il diritto di parlare e condividere la loro lingua madre, di sviluppare e far conoscere le loro culture e i loro costumi tradizionali, ad eccezione di quanto arreca danno all’integrità fisica e morale delle persone, nel rispetto dei diritti umani. Le persone migranti devono avere il diritto di praticare la propria religione e il proprio culto.
Le persone migranti devono avere il diritto di esercitare un attività commerciale dove desiderano, di dedicarsi all’industria o ad esercitare qualsiasi mestiere o professione legittima, alla pari dei cittadini del Paese di accoglienza e di transito, in modo da consentire loro di responsabilizzarsi nella produzione della ricchezza necessaria allo sviluppo e alla realizzazione di tutti.
Lavoro e sicurezza devono essere garantiti a tutte le persone migranti. Ogni lavoratore deve essere libero di aderire a un sindacato e/o di fondarne uno con altre persone. Le persone migranti devono ricevere un salario per un lavoro uguale, avere la possibilità di trasferire il frutto del proprio lavoro, ricevere le prestazioni sociali e godere della pensione, senza restrizione alcuna. Questo contribuendo al sistema di solidarietà necessario alla società del Paese di residenza o di transito.
L’accesso ai servizi bancari e finanziari deve essere assicurato a tutte le persone migranti nello stesso modo dei nazionali e cittadini del paese di accoglienza.
Tutti, uomini e donne, hanno diritto alla terra. La terra deve essere condivisa tra quanti ci vivono e la lavorano. Restrizioni alla proprietà della terra imposte per motivi etnici e/o di nazionalità e/o di genere, devono essere abolite, a vantaggio della visione nuova di una relazione responsabile tra gli esseri umani e la terra, nel rispetto delle esigenze di uno sviluppo duraturo.
Le persone migranti devono essere uguali davanti alla legge, allo stesso titolo dei nazionali e dei cittadini dei paesi di residenza o di transito. Nessuno deve essere sequestrato, imprigionato, deportato o vedersi limitare la propria libertà senza che prima sia stata ascoltata e difesa la sua causa, in modo equo e in una lingua di sua scelta.
Le persone migranti hanno il diritto all’integrità fisica e a non essere molestati, espulsi, perseguitati, arrestati arbitrariamente o uccisi a causa del loro statuto o perché difendono i propri diritti.
Ogni legge che prevede una discriminazione basata sull'origine nazionale, il genere, la situazione matrimoniale e/o giuridica o sulle convinzioni deve essere abolita, a prescindere dallo statuto della persona umana.
I diritti umani sono inalienabili e indivisibili e devono essere gli stessi per tutti. La legge deve garantire a tutte le persone migranti il diritto alla libertà di espressione, il diritto di organizzazione, il diritto alla libertà di riunione e il diritto di pubblicazione.
L’accesso ai servizi di cura e all’assistenza sanitaria deve essere garantita a tutte le persone migranti, allo stesso titolo dei nazionali e dei cittadini dei paesi di accoglienza e di transito, con un attenzione particolare alle persone vulnerabili. A tutte le persone migranti portatrici di handicap, devono essere garantiti i diritti alla salute, i diritti sociali e culturali.
La legge deve garantire a qualsiasi persona migrante il diritto di scegliere il proprio partner, di fondare una famiglia e di vivere in famiglia. La riunificazione familiare non le può essere rifiutata e non si può separarla o mantenerla lontana dai propri figli.
Le donne in particolare, devono essere protette contro ogni forma di violenza e di traffico. Hanno il diritto di controllare il proprio corpo e di rifiutarne lo sfruttamento. In materia di condizioni lavorative, di salute materna e infantile come nel caso di cambiamento del proprio statuto giuridico e matrimoniale, le donne migranti devono godere di una protezione particolarmente rafforzata.
I migranti minorenni devono essere protetti dalle leggi nazionali in materia di protezione dell’infanzia, allo stesso titoli dei nazionali e dei cittadini dei paesi di residenza e di transito. Deve essere garantito il diritto all’educazione e all’istruzione.
L'accesso all’educazione e all’istruzione, a partire dalla scuola dell’infanzia fino all’insegnamento superiore, deve essere garantito alle persone migranti e ai loro figli. L'istruzione è gratuita e uguale per tutti i bambini. L'istruzione superiore e la formazione tecnica devono essere accessibili a tutti sulla base di una nuova visione del dialogo e dello scambio tra le culture. Nella vita culturale, sportiva ed educativa ogni distinzione fondata sull’origine nazionale deve essere abolita.
Le persone migranti devono avere diritto alla casa. Ciascuno deve avere il diritto ad abitare nel luogo di sua scelta, di vivere in un habitat dignitoso ed avere accesso alla proprietà immobiliare così come di mantenere la propria famiglia in condizioni confortevoli e di sicurezza allo stesso titolo dei nazionali e dei cittadini dei paesi di accoglienza e di transito.
Ad ogni persona migrante deve essere garantito il diritto ad un’alimentazione sana e sufficiente insieme all’accesso all’acqua potabile.
Le persone migranti aspirano ad ottenere opportunità e responsabilità allo stesso titolo dei nazionali e dei cittadini del paese di accoglienza e di transito, di affrontare insieme le sfide attuali (alloggio, alimentazione, salute, realizzazione personale….).
Noi ersone migranti, ci impegniamo a rispettare e promuovere i valori e i principi sopra espressi e, in questo modo, a contribuire alla scomparsa di qualsiasi sistema di sfruttamento segregazionista e all’avvento di un mondo plurale, responsabile e solidale.
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