Cracovia. Al centro del vecchio quartiere di Kazimierz, a due passi da Remuh, la vecchia sinagoga, dopo
settant'anni riaprono i negozi e ristoranti Kosher con le insegne in lingua ebraica.
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Il 23 agosto 2014 centinaia di ebrei, sopravvissuti all'Olocausto, sulle pagine del New York Times, hanno dichiarato di essere "allarmati dall'estrema e razzista disumanizzazione dei palestinesi da parte della società israeliana", definendo "genocidio" quanto sta accadendo a Gaza.
Dal New York Times:
In qualità di ebrei sopravvissuti e discendenti di vittime del genocidio nazista, condanniamo inequivocabilmente il massacro dei palestinesi a Gaza e la continuazione dell'occupazione e colonizzazione della Palestina storica. Altresì condanniamo gli Stati Uniti per fornire a Israele i finanziamenti necessari ad attuare l'attacco, nonché i paesi occidentali più in generale per usare il loro peso diplomatico al fine di proteggere Israele da condanne. I genocidi cominciano col silenzio del mondo.
Cracovia. Oltre Kazimierz, oltrepassata la Vistola, in via Lipowa numero 4, in piena periferia industriale l’ingresso della fabbrica di Oskar Schindler.
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(...) Nulla può giustificare il bombardamento di rifugi dell'ONU, di abitazioni civili, di ospedali e di università. Nulla può giustificare il privare la gente dell'elettricità e dell'acqua.
Dobbiamo levare le nostree voci collettive e usare il nostro potere per porre fine ad ogni forma di razzismo, compreso il genocidio in corso del popolo Palestinese. Chiediamo l'immediata cessazione del blocco di Gaza. Chiediamo un completo boicottaggio economico, culturale e accademico di Israele. «Mai più» deve significare «mai più per tutti».
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