C’è
qualcosa che non ti saresti mai aspettato,
un
calcolo sospeso nel nulla, una festa disattesa,
un’inquietudine
claustrofobica,un grido notturno,
un
viso schiacciato sul vetro di un’auto.
Li
vedi, gli alunni del nulla,
in pose digitali condivise,
animali
al macello, cibo per cani del 3.0.
Dispersi,
in un acquario senza storia e poesia,
annoiati
dalla noia di non sapere scegliere,
esaltati
da un like senza vita,
adepti
dell’effimero,
onnivori di plastica e telefonia.
Creati
così perfetti come incastri finali
di
un nuovo progetto di conquista.
Poi con
una stretta di mano
a
qualcuno diranno di dormire con occhi aperti
e affinare
lo stile con cravatte annodate al cuore,
mentire
col sorriso, avanzare nel brutto
e colpire
al momento giusto senza pensare.
Che
questa è la vita,
una parata di assassini e vittime.
Mi
piacerebbe tornare indietro per andare oltre,
riscrivere
un verso andato male:
“Se
non ti interessasse ciò che mi è successo
e io non mi occupassi di te
zig-zagheremmo
attraverso la noia e il dolore
ogni
tanto alzando lo sguardo attraverso la pioggia
chiedendoci
a quale stronzo dare la colpa
e stando in guardia dai maiali volanti”.
testo santo mangiameli
foto santo mangiameli sandra quaglia
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