"Il romanzo è stato il genere più censurato, perseguitato e proibito. Senza eccezioni. Nelle dittature religiose, nelle dittature politiche, di estrema destra o di estrema sinistra, compaiono sempre la censura, i tentativi di controllare il mondo della fantasia, dell'invenzione. Come se tutti i regimi vedessero nella letteratura un pericolo per la loro esistenza. E non sbagliano. C'è un rischio nel lasciare che una società produca letteratura e s'impregni di letteratura. Una società impregnata di letteratura è più difficile da manipolare da parte del potere, è più difficile da sottomettere e da ingannare, perché l'inquietudine con cui torniamo nel mondo dopo esserci confrontati con una grande opera letteraria crea cittadini critici, indipendenti e più liberi i quanti non vivono quell'esperienza".
C. Magris, M. Vargas Llosa, La letteratura è la mia vendetta, Milano 2012, pp. 24-25.
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